Olivari: storia di un marchio

Ogni maniglia Olivari racchiude non soltanto una serie di fasi di lavoro ma anche anni di storia.

Le maniglie possono sembrare oggetti apparentemente semplici, ma che nascondono assoluta precisione: una precisione che non sempre le macchine più sofisticate possono garantire. L’occhio attento e allenato di chi svolge questo mestiere, è in grado di riconoscere i dettagli e la cura tipica del marchio Olivari, grazie all’esperienza tramandata di generazione in generazione.

Infatti, Olivari realizza maniglie dal 1911, all’interno dei propri stabilimenti situati a Borgomanero, in provincia di Novara. Da barre in ottone, le maniglie vengono stampate, lavorate, smerigliate, lucidate, cromate e poi marchiate al laser. Ogni fase del processo di lavoro prevede controlli attenti che garantiscono la qualità costante del marchio. Fin dalla nascita dell’azienda, la famiglia Olivari ha trasmesso alle generazioni successive l’attenzione per i dettagli e la passione per il proprio lavoro.

Nel 1926 la moglie di Battista Olivari, Antonietta Ramelli, gli succede, prendendo in mano le redini dell’azienda e diventando una pioniera dell’imprenditoria femminile. Iniziano, così, una serie di collaborazioni con i più importanti architetti dell’epoca. L’azienda ha continuato ad evolversi con il passare degli anni, arrivando ad un ampliamento produttivo negli anni Duemila. Con la celebrazione del primo centenario di vita della Olivari, viene presentato il libro “Macchina semplice. Dall’architettura al design. 100 anni di maniglie Olivari” alla Biennale di Venezia. Fino ad oggi, Olivari ha collaborato con designer di fama internazionale come Zaha Hadid.

Fare bene e fare insieme: Olivari non smette mai di rispettare standard elevati senza però rinunciare al riconoscimento dei meriti e delle capacità di ogni singolo lavoratore.